COMUNICATO STAMPA
a cura di Rosario Messina
La Giunta Comunale formata dal Sindaco Pancrazio Lo Turco, dal vice Agatino Bosco e dagli assessori Sandra Sanfilippo, Francesco D'Arrigo e Achille Galeano, ha scritto oggi un'altra pagina rilevante e meritoria nell’adozione delle prassi riguardanti la “Trasparenza dell’Azione Pubblica”. Ha approvato lo schema del “Piano Triennale di prevenzione della corruzione e dell’illegalità” che verrà a breve trasmesso al Consiglio Comunale per la definitiva approvazione. Un provvedimento esemplare che pone il Comune di Giardini Naxos tra i primi Enti locali in Sicilia ad aver elaborato un Piano Anticorruzione. Il provvedimento adottato oggi dalla Giunta completa in un certo senso l’azione amministrativa votata alla trasparenza caratterizzata da altri importanti provvedimenti già adottati come: l’adeguamento del sito internet istituzione del Comune con il potenziamento della Sezione “Trasparenza, Valutazione, Merito” adeguata alle normative vigenti, l’approvazione, nel 2012, del nuovo Regolamento degli Appalti dei Lavori, Servizi e Forniture, la pubblicazione di dati riguardanti pagamenti e contributi erogati dall’Ente a privati o società secondo quanto sancito dall’art. 18 del Decreto Legge n. 83/2012.
Quello di oggi può essere definito un altro importante passo avanti, che caratterizza l’azione amministrativa attuata all’insegna della massima trasparenza dagli Organi di Governo e dal Segretario Generale, la dott.ssa Maria Evelina Riva la quale, nella fattispecie, è stata uno dei principali artefici della Elaborazione del “Piano”.
Il Piano ha come fonte la Legge “Anticorruzione” (L. 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione”) che ha introdotto negli enti locali e nelle altre pubbliche amministrazioni l’istituto del “Piano anticorruzione” e la figura del Responsabile della prevenzione della corruzione (che coincide, salvo eccezioni, con il segretario comunale).
Nel caso del Comune di Giardini Naxos è la dott.ssa Maria Evelina Riva il funzionario che d’ora in avanti ricoprirà l’incarico di Responsabile della prevenzione della corruzione.
Riguardo l'iniziativa, è evidente come la Prefettura di Messina, è scesa al fianco dei Comuni nella lotta alla corruzione ed all'illegalità ritenendo di elaborare un modello di piano uniforme da distribuire a tutti gli enti della Provincia, in modo da fornire, specialmente ai più piccoli, un utile strumento operativo. Per realizzare tale obiettivo la Prefettura ha organizzato un “tavolo tecnico” con un gruppo di lavoro appositamente costituito dal Prefetto, coordinato dal Prof. Aldo Tigano, emerito di diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Messina e, composto da alcuni segretari comunali, tra questi quello del Comune di Giardini Naxos, esperti nella delicata materia.
Al gruppo di esperti è stato affidato il compito di redigere uno schema di piano da trasmettere, successivamente, agli altri Comuni della Provincia, in attuazione del ruolo di supporto tecnico e informativo a favore degli enti locali che l’art. 1, comma 6, della L. 190/2012 assegna al Prefetto.
Con la nota nr. 7201 del 25 marzo 2013, il Prefetto di Messina, dott. Stefano Trotta, ha trasmesso lo schema di Piano triennale di prevenzione della corruzione e dell’illegalità, elaborato dal predetto Tavolo tecnico, a tutti i Comuni della Provincia con l’invito, ferma restando l’autonomia di ciascun ente, ad adottarlo, fatte salve le eventuali, future determinazioni assunte in materia dalla Conferenza Stato-Città e Autonomie locali, ai sensi dell’art. 1, comma 60, della L. 190/2012.
In merito alla proposta di Piano trasmessa dalla dott.sa Maria Evelina Riva, la Giunta ha ritenuto di dover dare tempestiva attuazione alla normativanella considerazione dell’importanza della problematica trattata (lotta alla corruzione e all’illegalità) e dell’esigenza di avviare con sollecitudine, anche in via sperimentale, iniziative finalizzate a garantire il buon andamento dell’attività amministrativa.
Elenchiamo, a questo punto, i principali punti sviluppati nel Piano come prescrive la Legge 190/2012:
a) l’individuazione delle attività, tra le quali quelle di cui al comma 16 della citata legge, nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione;
b) la previsione, per le attività predette, di meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione;
c) la previsione, con particolare riguardo alle attività di cui sopra, di obblighi di informazione nei confronti del “responsabile della prevenzione della corruzione” chiamato a vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del piano;
d) il monitoraggio del rispetto dei termini legali e regolamentari per la conclusione dei procedimenti;
e) il monitoraggio dei rapporti tra l’amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell’amministrazione;
f) l’individuazione di specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti dalla legge;
g) la rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione;
h) che propone all’organo di indirizzo politico (il Consiglio Comunale) il Piano triennale di prevenzione della corruzione, che dovrà poi essere trasmesso al Dipartimento della Funzione Pubblica.
Per quanto riguarda invece i compiti del Responsabile della prevenzione della corruzione, sono elencati dalla legge 190/2012. Tra i compiti che questi deve assolvere,vi è quello di definire le procedure appropriate per selezionare e formare i dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione. Deve verificare l’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione e redigere annualmente (entro il 15 dicembre) una relazione recante i risultati dell’attività svolta, pubblicarla sul sito Web istituzionale e trasmetterla all’organo di indirizzo politico dell’amministrazione, che può anche disporre apposita audizione del responsabile.
Comunicato Stampa
a cura di Rosario Messina Giornalista Pubblicista