Origini e storia - Quarta pagina

Vasai e coroplasti - L'àrula Heidelberg Naxos - I culti - Cronologia di Naxos

Vasai e coroplasti

Le produzioni nassie si avvalgono di un'argilla di qualità, reperibile in zone vicine alla città. I due quartieri di vasai, l'uno scoperto sulle pendici settentrionali della collina di Larunchi, l'altro oltre il torrente Santa Venera, in prossimità del grande santuario, non distano che qualche centinaio di metri dalle mura urbane. Entrambi i quartieri sono attivi nel V secolo a.C.: il primo produce vasi, ma anche antefisse sileniche e da lì proviene lo stampo esposto al Museo; l'altro che, nella sua sistemazione, rispetta l'orientamento dell'impianto urbano di età classica, sembra specializzato nella produzione di vasellame a vernice nera.Ma le produzioni nassie cominciano ben prima e coincidono con la fondazione della colonia. Fabbricano vasi che ricalcano i tipi euboico-cicladici: coppe, lekanai, crateri, ma anche idrie e oinochoai. Continuano nei secoli successivi (fine VII e VI secolo a.C.) con una produzione di elementi di copertura e rivestimento, coppe per bere, grande plastica templare, àrule, antefisse sileniche, statuette e protomi femminili.

L'àrula Heidelberg Naxos

L'àrula con sfingi affrontate ai lati di un motivo vegetale è un esempio notevole delle produzioni delle officine nassie attive nel VI secolo a.C.. Ancor più interessante è la storia della sua ricomposizione: il frammento maggiore viene comprato a Naxos ed ivi conservato; l'altro è acquistato nel 1904 da un famoso archeologo tedesco, Friederich Von Duhn, e custodito presso il Museo dell'Università di Heidelberg. Nel 1985, Paola Pelagatti scopre che i due frammenti appartengono ad una stessa àrula, ma solo nel 1997, il frammento di Heidelberg viene ceduto al Museo di Naxos, permettendo la ricomposizione dell'àrula.

I culti

Accanto al culto di Apollo Archegétes, condiviso da tutti i greci di Sicilia, le fonti riferiscono del culto di Afrodite, che avrebbe avuto a Naxos un famoso santuario sulla riva del mare. In esso, ex voto a forma di organi genitali maschili e femminili erano dedicati alle divinità; anche l'ubicazione di quest'area sacra rimane per il momento sconosciuta. Grande era a Naxos la venerazione di Dioniso, il dio del vino. La sua immagine, associata al grappolo d'uva e poi alla figura del Sileno, caratterizza la monetazione della colonia sin dalle prime emissioni. Le raffigurazioni del Sileno hanno a Naxos una larga diffusione ed improntano la sua fiorente produzione coro-plastica sin dagli ultimi decenni del VI secolo. Numerosissime -Naxos è la città greca d'Occidente a restituirne il numero maggiore- le antefisse a maschera silenica si ritrovano un po' dovunque negli strati degli abitati di età arcaica e classica, ove decoravano il bordo dei tetti di edifici sacri e di abitazioni private. Sono attestate nei due vasti santuari descritti e nella necropoli di V secolo, utilizzate sul colmo del tetto di talune tombe a "cappuccina". In tale culto e nella sua diffusione si è voluto spesso vedere una conferma della partecipazione alla fondazione della città di una numerosa compagine di coloni provenienti da Naxos, l'isola delle Cicladi, ove il culto del dio aveva grande rilievo ed importanza.

Cronologia di Naxos

734-735 a.C. - I Calcidesi guidati da Teocle fondano Naxos. Costruiscono un altare ad Apollo Archegetes sulla spiaggia, non lontano dal luogo di approdo. 730-729 a.C. - Un contingente di uomini guidati da Teocle parte da Naxos per fondare Lentini e Catania. VII sec. a.C. - Fondano nel territorio vicino Callipolis. 490-480 a.C. - Ippocrate di Gela muove contro Naxos. Non riesce ad espugnarla mentre distrugge Callipolis. 476 a.C. - Ierone di Siracusa trasferisce i Nassi a Lentini e rifonda la città secondo un impianto rigidamente regolare. 460 a.C. - I cittadini fanno ritorno da Lentini a Naxos. 425 a.C. - Naxos è alleata di Atene contro Siracusa. Resiste all'assedio dell'esercito di Messana grazie all'aiuto dei Siculi. 415-414 a.C. - L'esercito ateniese guidato da Nicia si accampa durante l'inverno intorno a Naxos. 403 a.C. - Dioniso di Siracusa espugna e distrugge Naxos con uno stratagemma e con l'aiuto del traditore Prokles. I cittadini vengono venduti schiavi, il sito della città e il suo territorio ceduto ai Siculi.

Responsabile Dott.ssa Maria Costanza Lentini Dal 1982 cura la ricerca sul terreno e la tutela del sito dell’antica Naxos nonchè la Direzione del Museo.

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