Castell’Umberto
IL COMUNE IN BREVE Comune di: Castell’Umberto Altitudine (in metri): 661 s.
IL COMUNE IN BREVE
Comune di: | Castell’Umberto | Altitudine (in metri): | 661 s.l.m. | |
Città Metropolitana di: | Messina | Altitudine minima (in metri): | 111 s.l.m. | |
Cap: | 98070 | Altitudine massima (in metri): | 1080 s.m. | |
Prefisso telefonico: | 0941 | Superficie (in km): | 11,42 | |
Codice Istat: | 083014 | Abitanti: | 2.872
(maschi 1384 – femmine 1488) |
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Distanza Messina: | Km. 120 | Densità: | 251,49 ab./kmq | |
Codice Catasto: | C 051 | Particelle catasto terreno: | 11.734 |
Vi invitiamo, per un momento, ad immaginare un viaggio nella Sicilia più conosciuta, nella terra dei grandiosi e riarsi panorami “gattopardeschi”, immaginatevi immersi nell’assordante canto delle cicale descritto nelle pagine verghiane, nelle immense distese gialle del grano maturo; ora, immaginate di viaggiare attraverso un paesaggio completamente diverso: alberi, boschi, laghi, intenso verde carico dell’odore di tiglio, lavanda, timo, origano, rosmarino, alloro, finocchio selvatico, di mirto, di fragranti agrumi, di cangianti uliveti, di vigne, di rigogliosi noccioleti, questi sono i Monti Nebrodi, cuore verde nella Sicilia assolata. Le caratteristiche territoriali, qui appena accennate, che contraddistinguono il territorio nebroideo, già da sole basterebbero ad invogliare ad una visita di conoscenza di Castell’Umberto.
Piccolo paese di 11,42 Kmq con 3.382 abitanti, incastonato sulle morbide colline di quei monti appena descritti, situato nell’immediato entroterra tra Cefalù e Messina, su un territorio che si sviluppa da quota 80 a 1.081 metri sul livello del mare. Si caratterizza, per il forte connubio mare-monte che costituisce, insieme alla ruralità, un punto di forza all’interno degli itinerari turistici integrati. La posizione assolutamente privilegiata permette di ammirare a sud-ovest la valle del Fitalia (toponimo di: terra che produce piante), a nord le sette isole dell’Arcipelago Eoliano, a Sud-Est l’imponente cono dell’Etna.
Castell’Umberto non si identifica come un paesino caratteristicamente antico, ma neanche, com’è facile immaginare, come centro modernissimo, piuttosto si può descrivere come un ambiente tranquillamente fruibile in una dimensione, che pur conservando tanto del passato, propone spazi ed attività che possono soddisfare esigenze di modernità. Nel corso degli anni, accadimenti di varia natura hanno fatto in modo che il paese si sviluppasse su due piani differenti nel tempo e nello spazio. Originariamente denominato Castania, il centro abitato, con Regio Decreto datato 8 giugno 1865, fu trasferito in una località distante pochi chilometri dall’originaria locazione, e fu chiamato Castell’Umberto in onore del principe Umberto I.
Da questo momento in poi abbiamo una parte storica “Castania” rimasta pressoché intatta e una parte moderna “Castell’Umberto” che sviluppa una planimetria geometricamente regolare e razionale a forma di scacchiera, presentando al suo interno degli episodi formali particolari, che mettono in risalto gli uffici pubblici, la grande piazza, le ville ed il parco urbano.
Il viaggio inizia dal luogo che, soprattutto nei piccoli centri, si pone, per eccellenza, come luogo di aggregazione sociale, “la piazza”.
Un grande spazio “pulito” su un piano inclinato, si ha quasi l’impressione di trovarsi di fronte a un dipinto surrealistico di De Chirico, così si presenta Piazza IV Novembre. Costruita tra il 1920 e il 1930, ristrutturata con il progetto del 1997, possiede straordinarie potenzialità, sia per quello che simbolicamente rappresenta, sia per la presenza di ” architetture significative” che la definiscono: Chiesa Parrocchiale, Municipio, parco comunale.
La scelta dei materiali di costruzione ha avuto come rimando la lettura del contesto: la pavimentazione è in basalto dell’Etna con intersezioni di elementi in pietra arenaria del luogo, sempre in pietra arenaria la seduta all’ombra di alberi di eucalipto.
Spostandoci verso l’interno, a cinque km dal centro, in contrada Sfaranda, troviamo la chiesa Maria SS. Annunziata. La contrada, che è la più popolosa di Castell’Umberto (850 abitanti circa), nella sua vita religiosa, ha avuto tre chiese. La prima chiesa pare fosse gentilizia, sorgeva nella proprietà della famiglia Di Vincenzo.
Dopo il 1770 si pose il problema di costruire una chiesa, che non doveva essere più gentilizia ma, comunitaria. Nel 1790, la famiglia Argirì donò il locale per la costruzione della nuova chiesa. Nel 1945, il primo parroco di Sfaranda, Padre Surace, fece demolire la vecchia chiesa, per fabbricarne una nuova. Il nuovo parroco, Padre Catania, nel 1948, diede inizio ai lavori, per ricostruire una chiesa sulle precedenti rovine. La statua della Madonna di Sfaranda fu portata agli inizi del 1900 da Tortorici e rappresentava una Madonna senza titolo. Successivamente, vista la devozione del luogo, fu intitolata all’Annunziata. A seguito degli eccezionali eventi climatici, verificatesi ad inizio 2010, che hanno provocato sul territorio comunale movimenti franosi, la chiesetta Maria SS. Annunziata di Sfaranda è stata demolita.
Oggi la chiesa è stata ricostruita
Ultimo aggiornamento
10 Giugno 2023, 18:44