Ospedale di Petralia Sottana Stampa E-mail
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3 ottobre 2011 - A PETRALIA LA PROTESTA NON SI FERMA, QUATTROMILA PERSONE  HANNO SFILATO IN CORTEO CONTRO LO SMANTELLAMENTO DELL’OSPEDALE
IL SINDACO DI PETRALIA, INGUAGGIATO: SIAMO SOLO ALL’INIZIO DELLA MOBILITAZIONE, ASSESSORE RUSSO HA DISATTESO DECRETO DI RIORDINO, COSI’ IL NOSTRO OSPEDALE DIVENTERA’ UN SEMPLICE POLIAMBULATORIO 





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Petralia Sottana, 3 ottobre 2011 – Grande manifestazione popolare oggi a Petralia Sottana, davanti l’ospedale “Madonna dell’Alto, per protestare contro lo smantellamento del nosocomio delle Madonie deciso dal governo regionale. I sindaci dei nove comuni del comprensorio, che occupano l’ospedale da quasi una settimana, assieme ad oltre 4 mila cittadini, ai comitati spontanei “pro ospedale” e agli studenti, si sono dati appuntamento presso il presidio ospedaliero per denunciare con forza la mancata attuazione del decreto dell’assessore Massimo Russo di riordino della rete ospedaliera, varato a maggio del 2010. “La garanzia del mantenimento dei 79 posti letto, previsti a Petralia Sottana, è venuta meno. Abbiamo assistito – afferma Santo Inguaggiato, sindaco di Petralia Sottana - alla cancellazione del reparto di ortopedia, specialità della quale non è stato mantenuto neanche il servizio. Carenze continue di personale medico, tecnico e paramedico nei vari reparti – aggiunge il sindaco Inguaggiato - hanno avuto pesanti riflessi sulla funzionalità e sulla credibilità del nosocomio di Petralia determinando fughe di pazienti verso altri ospedali e mortificando la professionalità e la dedizione del personale in servizio. Va ricordata a tal proposito – aggiunge Inguaggiato - l’insufficienza delle unità di personale in cardiologia e nella radiologia, così come nel reparto di chirurgia che, nella impostazione originaria del decreto Russo, doveva costituire punto di riferimento come unità operativa complessa sia della ortopedia sia della ginecologia. Per quest’ultima va detto che veniva garantita la permanenza del punto nascita. Sono rimaste nel libro di sogni – dice Santo Inguaggiato - le unità specialistiche itineranti (oculistica) e l’implementazione delle attività di day service per le terapie oncologiche. Il reparto di riabilitazione, aperto recentemente – aggiunge Inguaggiato - sembra invece un fantasma con fugaci materializzazioni di qualche malato, situazione che non lo promuove come reparto a cui era stata data una missione specifica anche oltre l’utenza strettamente territoriale. Tutto ciò è più che sufficiente per trarre la conclusione che, malgrado gli impegni assunti dall’assessore Massimo Russo sul piano della programmazione, si punti alla chiusura dell’ospedale riducendolo ad un poliambulatorio. La soppressione del punto nascita, non includendo Petralia tra le deroghe, è una scelta politica inaccettabile e rappresenta l’ultima mossa per lo sgretolamento del nostro ospedale. Per la sua collocazione montana, la distanza dagli altri nosocomi della provincia, e per le condizioni della viabilità, l’ospedale di Petralia non deve essere smantellato. Non chiediamo niente di più di quello che è previsto dal decreto del maggio 2010. La nostra lotta non si fermerà e la mobilitazione rappresenta soltanto l’inizio”.
Comunicato stampa Comune di Petralia Sottana (PA)

 



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Le nuove richieste per l'ospedale Madonna dell'Alto
Ecco il testo del documento:

LA POPOLAZIONE DELLE ALTE MADONIE,

consapevole delle esigenze dettate dal rientro della spesa sanitaria, specialmente in un momento di crisi economica mondiale e nazionale, e preso atto che le poche risorse a disposizione non vanno assolutamente sprecate,

RITIENE CHE DEBBANO ESSERE MANTENUTE LE PROMESSE

fatte dall’On. Assessore alla Salute, Dr. Massimo Russo, e dal Direttore  Generale  dell’ASP.6, Dr. Salvatore Cirignotta, nella stesura del PIANO SANITARIO REGIONALE 2011-2013.

PERTANTO CHIEDE:
  • Il RISPETTO della PIANTA ORGANICA nella sua integrità;
  • La FUNZIONALITÀ dell’UNITA’ OPERATIVA SEMPLICE di MEDICINA FISICA e RIABILITATIVA
  • L’ATTIVAZIONE dell’UNITÀ OPERATIVA SEMPLICE di LUNGODEGENZA
  • La COPERTURA della PIANTA ORGANICA dell’U.O.S. MEDICINA di URGENZA e PRONTO SOCCORSO
  • L’INTEGRAZIONE di SPECIALISTI ORTOPEDICI nell’U.O.S. di CHIRURGIA GENERALE
  • La COMPLETA INTEGRAZIONE del SERVIZIO di CARDIOLOGIA all’interno dell’UNITA’ OPERATIVA COMPLESSA di MEDICINA
  • Il COMPLETO FUNZIONAMENTO dell’U.O.S. di PATOLOGIA CLINICA (laboratorio analisi)
  • Il completo funzionamento dell’U.O.S. di RADIODIAGNOSTICA
  • L’apertura dell’R.S.A. (Residenza Sanitaria Assistita) utilizzando i posti soppressi dell’ortopedia.
  • La possibilità di ESPLETARE in loco le PRATICHE per il rilascio delle PATENTI SPECIALI (ultraottantenni e altri)
  • IL MANTENIMENTO DEL PUNTO NASCITA ANCHE A PETRALIA SOTTANA IN DEROGA A QUANTO PREVISTO DAL DECRETO MINISTERIALE !




SANITA’
DAL GAZEBO… LE IDEE, LE PROPOSTE  E LE RICHIESTE DEI CITTADINI
I cittadini di Petralia e delle Madonie hanno il diritto alla tutela della salute con strutture moderne e servizi efficienti
VENERDI 30 SETTEMBRE ALLE ORE 17;30 PRESSO IL CINEMA COMUNALE ASSEMBLEA CITTADINA PER DISCUTERE E APPROVARE IL DOCUMENTO DI RICHIESTE -

Tutte le associazioni, le organizzazioni politiche, sindacali e sociali, i cittadini e chiunque abbia proposte da avanzare sono invitati a PARTECIPARE E INTERVENIRE - Introdurrà: Alessandro Macaluso
La proposta del documento sarà illustrata dal Dr. Antonio Sorrentino, concluderà Arturo Neglia.


I sindaci madoniti protestano contro le decisioni dell'assessore Russo
Da questa notte  sindaci madoniti hanno occupato l'ospedale di Petralia Sottana in segno di protesta in merito all'annunciato taglio del punto nascita, così come previsto  per altri nosocomi siciliani. Con un veloce giro di telefonate i primi cittadini, e non solo, si sono ritrovati nella hall dell'ospedale Madonna dell'Alto dove  hanno già trascorso la prima notte di protesta contro l'ennesima "beffa" o  meglio taglio, che va ad aggiungersi ad altri servizi già ridimensionati. In pratica a Petralia Sottana o meglio sulle alte e basse   Madonie (vedi anche  Cefalù) "sarà vietato nascere": le partorienti dovranno spostarsi in altri nosocomi "più fortunati", cioè quelli in cui si registrano più di 500 nascite l'anno. Gli Amministratori,  organizzazioni sindacali e il Comitato pro-ospedale, hanno preso atto del mancato rispetto degli impegni assunti a livello politico e  di direzione generale dell'Azienda Sanitaria Provinciale per la tutela della salute nel territorio.Il processo di rifunzionalizzazione dell'ospedale di Petralia e la sua integrazione con l'ospedale di Termini si sono trasformati in un taglio progressivo dei servizi con il conseguente trasferimento dei pazienti in altri nosocomi della provincia, anche fuori dal territorio di pertinenza. Il servizio di ortopedia, soppresso già alcuni mesi fa, malgrado gli impegni assunti, non è stato ripristinato con ripercussioni gravi sui pazienti traumatizzati costretti a trasferimenti in altri ospedali. E adesso  anche il punto nascita, salvaguardato negli impegni assunti due anni fa, vista la collocazione geografica, viene ora messo in discussione dai nuovi parametri previsti nelle direttive regionali . Di fronte a tale stato di cose gli Amministratori,  avevano già deciso di riprendere la mobilitazione in tutti i comuni con un calendario di iniziative  e già domani (venerdì) pomeriggio nei locali del cinema Grifeo si terrà un'assemblea cittadina, mentre per lunedi mattina con concentramento in piazza Duomo, si sono dati appuntamento anche tutti cittadini madoniti per mostrare tutto il loro dissenso verso le scelte "scellerate" della politica, chiedendo di rivedere tale decisione.
Mario Li Puma