La storia |
![]() |
![]() |
Lontanissime, convalidate anche da numerosi e significativi reperti archeologici, le origini di Petralia Sottana. Nelle vicinanze dell'odierno abitato un sito denominato "Grotta del Vecchiuzzo", la cui datazione risale a 3000 anni a.c. nel periodo paleolitico e neolitico. Le testimonianze rinvenute nella grotta , soprattutto argilla e ceramica, testimoniano la presenza di un insediamento umano quasi certamente impegnato nella lavorazione dell'argilla , con prodotti in ceramica monocromo rossa e disegni geometrici stilizzati in nero opaco., che studiosi autorevoli hanno definito come espressioni di uno stile particolare diverso dagli altri di Serraferlicchio, Malpasso, impianti lungo il corso dell'Imera Meridionale tra Caltanissetta ed Agrigento. Il rinvenimento, inoltre, di una fibrila di bronzo, indica come fin da quell'epoca la stazione preistorica umana fosse attiva.
![]() Difficile è seguire il percorso fino all'eta' della colonizzazione greca (750-730 a.c.), o affermare e i greci si spinsero fino a ridosso delle montagne delle Madonie. Piu' certa è invece la presenza, nella zona, dei Romani, venuti in Sicilia, come è noto, da conquistatori. Si sa che al loro arrivo, gli abitanti dell'antica Petra preferirono trattare la resa con il vincitore, anziché affrontarlo in una battaglia aperta, i cui esiti parevano a tutti scontati. Questo comporto' l'inclusione di Petra tra le citta' decumane, con trattamento differenziato nella richiesta di contributi e sostegni all'erario romano. A parte le testimonianze di Cicerone (72 a.c.) che parla di una sua venuta in Sicilia e di una sosta a Petra impegnato nella ricerca di una precisa documentazione dei soprusi del precursore Verre, resti romani si trovano nella contrada Muratore (Calcarelli - contr. Di Castellana Sicula) precisamente un torcularium (tipico palmento per pigiare l'uva).
Autore Prof. Francesco FigliaNulla è possibile sapere, dopo la caduta dell'Impero Romano, sulla sorte del comprensorio nel susseguirsi delle invasioni dei Vandali (Gluserico), degli Eruli (Odorico), degli Ostrogoti (Teodorico); le cronache si limitano a registrare i fatti d'arme più importanti e le vicende delle sedi siciliane più significative, durante la loro presenza in Sicilia. Né altro di più è dato conoscere, quando, dopo il 551, i Bizantini liberarono i territori del Mezzogiorno e della Sicilia dai Barbari, controllando, per quasi trecento anni la vita dell'isola. Si deve alla loro presenza la disseminazione di castelli fortificati un po' ovunque, in difesa di eventuali attacchi o stili. ![]() ![]() |