Antico Corteo nuziale e Ballo Pantomima della Cordella |
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Il caratteristico Corteo Nuziale e il tradizionale Ballo della Cordella costituiscono una forma di spettacolo nel suggestivo scenario naturale di Petralia Sottana che sono ormai acquisiti alla storia, al folklore, alle tradizioni antichissime delle genti di Sicilia.
![]() Il merito di aver rivalutato con pazienza, meticoloso lavoro di ricerca, i canti e il rituale del Ballo, va al Cav. Francesco Tropea, che ha dedicato tutta la sua vita alla raccolta ed alla cesellatura di tutte le notizie storiche sul folklore madonita.
Anticamente, tra i contadini, la gran parte dei matrimoni si celebravano dopo il raccolto, quando c'era più disponibilità per affrontare meglio i bisogni della nascente famiglia.
Il Corteo Nuziale, nella sua caratteristica rappresentazione a cavallo, rievoca i tempi in cui era malagevole percorrere i viottoli di campagna e rappresenta la partenza della sposa dalla casa paterna per andare nella sua nuova dimora.
![]() La sposa indossa un preziosissimo abito color grigio argento, con ricami e merletti del settecento ed è avvolta in un manto color bianco avorio. Porta in mano "conocchia e Rosario"', simboli della operosità e della fede coniugale. Lo sposo indossa un magnifico vestito di velluto con giubbotto azzurri, ed il caratteristico "berretto ricamato, con fiocco di seta".
Sull'aia dove è appena finito il raccolto dell'anno si svolge il Ballo della Cordella, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. ![]() Una volta anche nel Ballo della Cordella, ad un cenno del capo gruppo “:U Capurali" o Bastoniere) tutti i ballerini, o almeno alcuni di essi, dovevano esibirsi in quelle rappresentazioni mimiche, che ripudiata la danza esclusivamente fatta di movimenti ritmici, riuscirono a portare, per l'eccellenza dei mimi, la pantomima ad un alto grado di perfezione. Ricorda, qualcuno degli anziani di Petralia Sottana, che, in tempi non molto lontani, durante il ballo, con il preciso linguaggio dei gesti e degli atteggiamenti, con le "figure", perfettamente eseguite e perciò chiare ai presenti, si rievocano, non solo le quattro stagioni con i rispettivi lavori agricoli, ma anche i dodici mesi dell'anno con le particolari fatiche affrontate dal contadino per ognuno di essi.
![]() ![]() ![]() Prima dell'inizio del Ballo, in tono di preghiera, tutti i ballerini e il più anziano del gruppo, il "Pater Familias". recitano una preghiera di ringraziamento a Gesù, perché con la Madre, ha propiziato l'abbondante raccolta delle spighe, ricche di molti granelli particolarmente grossi e spessi, indizio sicuro di abbondanza, di ottima resa sotto la macina del mulino e quindi fragrante pane. In pieno raccoglimento i ballerini ripetono il ringraziamento alla Madonna dell'Alto e “l'evviva a Gesù”. Il Ballo della Cordella ha le sue invocazioni in rima e nella sua espressione danzata una viva e significativa rappresentazione: dodici coppie disposte in cerchio sull'aia, reggono con una mano le estremità di ventiquattro nastri (curdeddi) di diverso colore, pendenti dalla pertica, e le intrecciano nel ritmo delle varie figurazioni in forma di tessuto, sino a costruire una rete, per poi facendo il ballo in senso inverso, discioglierla.
![]() Le quattro figurazioni, celebrano insieme col lavoro dei campi, anche il pane che ne deriva: la semina (li simenti), la germinazione (lu lavuri), il raccolto (lu munti), il pane. Le dodici coppie rappresentano i dodici mesi dell'anno o le costellazioni che ruotano attorno al sole, autore della fecondità agreste e della vita. La danza è omaggio augurale ai giovani sposi affinché la loro unione sia feconda di prole, benessere e gioia. |